Manifesto Programmatico della Seconda Assemblea Costituente
1) L’Assemblea costituente considera la politica la più alta forma di "regalità" funzionale al conseguimento del bene comune che è il bene dell'uomo in quanto sostanza individuale di natura razionale;
2) L’Assemblea costituente ritiene che il ruolo della politica e del diritto sia "ordinatore" dell'ordine naturale e che, nell'essere, siano teleologicamente inscritti le regole dell'agire umano;
3) L’Assemblea costituente ritiene esistano principi etici non negoziabili (la difesa della vita, della maternità, il matrimonio tra uomo e donna etc.) i quali non consentono né eccezioni, né deroghe;
4) L’Assemblea costituente considera la Patria, la terra dei Padri, il luogo fisico e spirituale della identità e della cultura italiane e valorizza le tradizioni e le specificità territoriali;
5) L’Assemblea costituente ritiene che l'Italia debba dialogare pacificamente con tutti i popoli in una logica in cui i confini spirituali, culturali e territoriali, attraverso la valorizzazione delle rispettive identità, rappresentino il presupposto per il riconoscimento reciproco contro ogni tentativo di omologazione globalista;
6) L’Assemblea costituente ritiene che al primo posto vada collocato sempre l'interesse nazionale. Pertanto, propone il recesso dell'Italia dall'Unione Europea, dal Trattato dell'Alleanza Atlantica del Nord e dalle Nazioni Unite e dalle sue agenzie specializzate (Oms etc.);
7) L’Assemblea costituente ritiene che la politica, quale arte del bene comune, debba sempre prevalere sull'economia, la finanza, la scienza e la tecnica;
8) L’Assemblea costituente rifiuta ogni trattamento sanitario obbligatorio di tipo vaccinale e ogni forma di accanimento terapeutico. Difende, però, la vita dall'inizio alla sua naturale conclusione;
9) L’Assemblea costituente intende modificare la forma di Governo italiana in senso presidenziale con una delle due Camere rappresentativa delle competenze ed ampliare la tipologia delle consultazioni referendarie;
10) L’Assemblea costituente ritiene che una vera giustizia amministrata in nome del popolo debba prevedere, in tutte le articolazioni ed i gradi della magistratura giudicante, la presenza di giudici popolari eletti direttamente dal corpo elettorale.